Nelle guide alpinistiche, vengono usate sigle o numeri per indicare la difficoltà dell'itinerario o della via descritto: ma cosa vogliono dire?
Vediamo nel dettaglio le difficoltà nelle attività in montagna:

DIFFICOLTA' ESCURSIONISTICHE
Si utilizzano le sigle CAI per distinguere l'impegno richiesto dagli itinerari e per definire il limite tra difficoltà escursionistiche ed alpinistiche:
T = Turistico - Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.

E = Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono l'attrezzatura descritta nella parte dedicata all'escursionismo ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.

EE = Escursionisti Esperti - sono itinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata ad una giornata di cammino abbastanza continuo.

EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura - Vengono indicati i percorsi attrezzati (o vie ferrate), richiedono l'uso dei dispositivi di autoassicurazione.

DIFFICOLTA' ALPINISTICHE
La classificazione delle difficoltà che si incontrano in un itinerario alpinistico Ã¨ generalmente riportata nella descrizione della via di salita ed è importante in quanto permette agli alpinisti di scegliere itinerari commisurati alle proprie capacità. La classificazione delle difficoltà alpinistiche è stata codificata per la prima volta dall'alpinista tedesco Willy Welzenbach nel 1925.La scala di Welzenbach definiva sei gradi di difficoltà crescente dal I (elementare) al VI (limite delle possibilità umane). Questa classificazione poneva dei problemi in quanto era chiusa verso l'alto e quindi con il progredire delle tecniche di arrampicata e delle difficoltà superate tendeva a comprimere i gradi inferiori al VI risultando poco omogenea e non comparabile nel tempo. Inoltre non era adatta a descrivere itinerari su ghiaccio o di arrampicata artificiale.La scala di Welzenbach è stata successivamente aperta verso l'alto dall'UIAA ed attualmente il livello superiore della classificazione è il XI grado, ed è utilizzata per indicare il livello di difficoltà dell'arrampicata libera. A partire dal quinto grado è possibile utilizzare dei livelli intermedi aggiungendo il suffisso 'superiore (+)' o 'inferiore (-)' (es. V grado superiore o V+). La classificazione UIAA non è uno standard internazionale, infatti in diversi paesi sono utilizzate altre gradazioni. Una correlazione di massima è riportata nella seguente tabella.

UIAA Francia Stati Uniti Inghilterra Germania Australia
I 1 5.2 difficoltà moderata I
II 2 5.3 difficile II 11
III 3 5.4 molto difficile III 12
IV 4 5.5 4a IV 12 - 13
V- 5a 5.5 4a V 13
V 5b 5.6 4a – 4b V – VI 13 - 14
V+ 5b - 5c 5.7 4b – 4c VI 14
VI- 5c 5.8 4c VIIa 15
VI 6a 5.9 5a VIIb 15 - 16
VI+ 6a+ 5.10a 5a VIIc 16
VII- 6b 5.10b 5b VIIIa 17
VII 6b+ 5.10c 5b – 5c VIIIb 18
VII+ 6c 5.10d 5c VIIIc 19
VIII- 6c+ 5.11a – 5.11b 6a IXa 20 - 21
VIII 7a 5.11c – 5.11d 6a – 6b IXb 22 - 23
VIII+ 7a+ 5.12a 6b IXc 24
IX- 7b – 7b+ 5.12b – 5.12c 6c Xa 25 - 26
IX 7b+ - 7c 5.12d 6c – 7a Xb 26 - 27
IX+ 7c+ 5.13a 7a Xc 28
X- 8a – 8a+ 5.13b – 5.13c 7b XIa 29 – 30
X 8b 5.13c – 5.13d 7b XIb 30 - 31
X+ 8b – 8b+ 5.13d – 5.14a 31 - 32
XI- 8c – 8c+ 5.14b – 5.14c 33 - 34
XI 8c+ - 9a 5.14c – 5.14d

 Nel dettaglio, al di là della comparazione tra le diverse scale utilizzate, le valutazioni si riferiscono a condizioni montane e meteo ottimali. Per le difficoltà su roccia per semplicità descriviamo la valutazione dei passaggi secondo la scala UIAA (espressa in numeri romani):
I = Primo Grado - E' la forma più semplice dell'arrampicata: si devono usare frequentemente le mani per mantenere l'equilibrio e richiede una valutazione preventiva della qualità della roccia prima di apporgiarvi il piede.
II = Secondo Grado - Inizia l'arrampicata vera e propria: Ã¨ necessario spostare un arto per volta con una corretta impostazione dei movimenti. Appigli (per le mani) ed appoggi (per i piedi) sono abbondanti.
III = Terzo Grado - La struttura rocciosa è più verticale, appigli e appoggi sono più radi ma con una certa possibilità di scelta nei passaggi e nei movimenti.
IV = Quarto Grado - Appoggi ed appigli cominciano ad essere esigui: è richiesta una certa tecnica nel superare passaggi con strutture rocciose particolari (camini, fessure, spigoli...).
V = Quinto Grado - L'arrampicata diventa delicata e tecnica (placche ecc.) e richiede anche forza fisica (opposizione di forze con i diversi arti). Il passaggio deve essere esaminato preventivamente.
VI = Sesto Grado - Necessita di allenamento speciale e continuo per sviluppare più forza nelle braccia e nelle mani: l'arrampicata può essere molto delicata con combinazione di movimenti ben studiati, o di forza per la presenza di strapiombi.
VII = Settimo Grado - Appoggi e appigli sono molto distanziati: doti di equilibrio e tecniche di aderenza sono fondamentali unite ad una preparazione specifica che sviluppi molta forza anche nelle dita. Da qui le difficoltà aumentano sino a superare (ormai), il X Grado. A partire dal quinto ogni grado di difficoltà, come già accennato, ha un'ulteriore suddivisione inferiore (-) o superiore (+). Caratteristiche della via Nelle guide vengono generalmente fornite insieme al grado di difficoltà: sono precisazioni riguardo alla lunghezza della via (dislivello), sviluppo (quando la via non presenta uno svolgimento lineare), continuità delle difficoltà, qualità della roccia o variabilità delle condizioni del terreno nel caso di 'misto' (roccia e neve), stato della chiodatura, esposizione, possibilità di ritirata e quant'altro.  Valutazione d'insieme E' una valutazione complessiva dell'itinerario che tiene conto delle difficoltà tecniche, fisiche e psicologiche. Nella valutazione di insieme non vengono incluse in maniera specifica i fattori di rischio e di pericolo come avviene in una valutazione puramente tecnica. La valutazione è espressa con delle sigle ed è completa dell'indicazione dei passaggi di massima difficoltà:
F        =       Facile
PD     =       Poco Difficile
AD     =       Abbastanza Difficile
D       =       Difficile
TD     =       Molto Difficile
ED     =       Estremamente Difficile
EX      =       Eccezionalmente Difficile

 

IFFICOLTA' SU NEVE E GHIACCIO
Si considerano condizioni mediamente buone della montagna (non ottime) e del suo innevamento con indicazione della pendenza massima della via espressa in gradi. Anche per questo tipo di ascensione la difficoltà è espressa con le sigle precedentemente descritte (F, PD, AD ecc.). In caso di misto (tratti di roccia che si alternano a percorsi innevati e/o ghiacciati), vengono indicate anche le difficoltà dei passaggi rocciosi. ARRAMPICATA IN ARTIFICIALE Per l'arrampicata artificiale viene utilizzata una scala di sei gradi crescenti dall' A0 all' A5 (più un settimo a parte) basata sulla difficoltà e sulla quantità di strumenti artificiali usati riportata nella seguente tabella:

Grado Descrizione
A0 È il grado base dell'arrampicata in artificiale. La progressione avviene prevalentemente in libera ma chiodi o altre assicurazioni estremamente solide sono utilizzati come appiglio o appoggio; le staffe non sono necessarie. Viene valutato A0 anche tenersi o farsi tenere in trazione sulla corda e compiere pendoli.
A1 Arrampicare richiede poca forza indipendentemente dalla verticalità della parete. Chiodi e altre assicurazioni si collocano con facilità e offrono un'ottima tenuta. È sempre sufficiente l'uso di una staffa per ogni membro di cordata.
A2 Maggiori difficoltà nella salita in artificiale, con tratti lisci o leggermente strapiombanti. Gli ancoraggi si possono collocare con più difficoltà e offrono una tenuta non sempre ottima. Richiede l'impiego di 2 staffe per ogni membro di cordata, una buona tecnica per il loro uso e un buon allenamento fisico.
A3 Salita in artificiale molto difficile e faticosa. È piuttosto difficile e non immediato posizionare le assicurazioni e la loro tenuta è limitata. Crescono le difficoltà tecniche di manovra e spesso si ha a che fare con tetti molto pronunciati. Necessita di almeno 2 staffe per membro di cordata e una buona tecnica per il recupero. Si usano anche gli skyhooks.
A4 (A5) Salita caratterizzata in maniera crescente dalla precarietà delle assicurazioni artificiali, non più sufficienti a garantire una buona assicurazione. Largo uso di cliffhanger e skyhooks.
AE Si adoperano ancoraggi a pressione o spit. La difficoltà diviene esclusivamente fisica. Ottima tenuta in caso di volo.

 Se la via è caratterizzata da tratti superati in libera e altri superati in artificiale, si affiancano le rispettive indicazioni, anteponendo quella riferita ai passaggi più frequenti (es.: A2/VII = A2 più frequente del VII).
SCIALPINISMO MS = MEDI SCIATORI
BS = BUONI SCIATORI
OS = OTTIMI SCIATORI
MSA = MEDI SCIATORI ALPINISTI
BSA = BUONI SCIATORI ALPINISTI
OSA = OTTIMI SCIATORI ALPINISTI
Possono essere aggiunti dei segni + oppure - per precisare la difficoltà. la sigla A viene aggiunta se si incontrano difficoltà di carattere alpinistico (attraversamento di ghiacciai crepacciati, tratti di misto, utilizzo della corda...) segnalando l'eventuale materiale alpinistico da utilizzare.Per tutti gli itinerari sono sempre necessarie condizioni di neve sicura ed in genere si consiglia di avere l'ARVA e la pala e la sonda nello zaino.